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«Colá diritto, sopra ’l verde smalto», cioè sopra il verde pavimento. Il qual dice «verde», percioché di sopra ha detto: «Venimmo in prato di fresca verdura», per che appare che il luogo era erboso; la qual cosa, come poco avanti dissi, è contro a natura del luogo, e perciò si può comprendere lui intendere altro sotto il velainento di questa verdura; il che nella esposizione allegorica si dichiarerá. «Mi fúr mostrati», da quegli cinque poeti, «gli spiriti magni», cioè gli spiriti di coloro li quali nella presente vita furono di grande animo, e furono nelle loro operazioni magnificili; «Che del vedere», cosí eccellenti spiriti, «in me stesso n’esalto», cioè me ne reputo in me medesimo esser maggiore. [Lez. xiv] «r vidi Elettra». Elettra, questa della quale qui si dee credere che l’autore intenda, fu figliuola di Atalante e di Pleione; ma di quale Atalante non so, percioché di due si legge che furono. De’quali l’uno è questi, e piu famoso: fu redi Mauritania in ponente di contro alla Spagna, ed il cui nome ancora tiene una gran montagna, la quale, dal mare oceano Atalantiaco andando verso levante, persevera molte giornate. L’altro fu greco, e questi nondimeno fu famoso uomo. Ragionasi, oltre a questi, esserne stato un terzo, e quello essere stato toscano ed edificatore della cittá di Fiesole, del quale in autentico libro non lessi giammai. Sono nondimeno di quegli che credono lui essere stato il padre d’Elettra, né altro ne sanno mostrare, se non la vicinanza del luogo dove maritata fu, cioè in Corito, cittá, ovvero castello, non guari lontano a Roma. [Ebbe costei sei sirocchie, chiamate con lei insieme Pliade, dal nome della madre, chiamata, come detto è, Pleione: le quali sette sirocchie, secondo le favole de’ poeti, percioché nutricaron Bacco, meritarono essere trasportate in cielo, ed in forma di stelle poste nel ginocchio del segno chiamato Tauro. Delle quali scrive Ovidio nel suo De fastis cosi:

Pliades incipiunt humeros relevare paternos:
quae septem dici, sex tamen esse soletti.
Seu quod in amplexurn sex Itine venere Deor uni:
nani Steropen Marti concubuisse ferunt.