Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/283

fortezza di questa terra, della quale dice Virgilio nel sesto delVEneida cosí: Porta adversa, ingens, solidoque adamante columnae, vis ut nulla virimi, non ipsi excindere ferro caelicolae valeant. Slat ferrea turris ad auras, 7 esiphoneque sedens, palla succinta cruenta, vestibulum exsomnis servai noctesque diesque. Hinc exaudiri gemitus et saeva sonare verbera; tum stridor ferri tractaeque catenae, ecc. «Non senza prima far», ecc. Qui comincia la quarta parte principale del presente canto, nella quale l’autor discrive la raccolta fatta loro da’ demòni, li quali erano in su la porta di Dite, e come a Virgilio serrarono la porta nel petto. E in questa parte fa due cose: primieramente discrive cui trovassero all’entrare della porta di Dite, e come Virgilio domandasse di parlar con loro; appresso dimostra come si sconfortasse per l’andar Virgilio a loro. E comincia questa particella quivi: «Pensa, lettor».

Dice adunque primieramente: «Non senza prima far grande aggirata»; nelle quali parole dimostra che lungamente andassero per li fossi di quella cittá, avanti che essi giugnessono lá dove era la porta di quella; e però segue: «Venimmo in parte dove ’l nocchier», cioè Flegias. Ed è questo nome «nocchiere» il proprio nome di colui, al quale aspetta il governo generale di tutto il legno, e a lui aspetta di comandare a tutti gli altri marinari, secondo che gli pare di bisogno; e chiamasi «nocchiere» quasi «navichiere». «Forte — Uscite! — ci gridò». Qui si può comprendere, dal gridar forte di questo nocchiere, il costume degl’iracundi intorno al parlare, li quali non pare il possan fare se non impetuosamente e con remore. — «Qui è l’entrata», — della cittá di Dite. «Io vidi piú di mille», cioè molti, «in su le porte», di questa cittá di Dite, «Dal ciel piovuti», cioè demòni, li quali, cacciati di paradiso, in guisa di piova caddero nello ’nferno, «che stizzosamente», cioè iracundamente, «Dicean», con seco