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il quale è qui sopra di noi fatto in questa torre? «e che risponde Quell’altro fuoco?», il quale io veggio fare sopra la torre, la quale n’è lontana; «e chi son que’ che ’l fenno»? — questo eh’è sopra noi, e quello ancora che n’è piú rimoto. «Ed egli a me: — Su per le sucide onde», di Stige, le quali chiama «sucide», perché nere e brutte erano, «Giá puoi scorger», cioè di lontan vedere, «quello che s’aspetta» di dovere avvenire per questo fuoco e per quello, «Se ’l fummo», cioè la nebbia, «del pantan noi ti nasconde», — percioché la nebbia, dove non si diradi, ha a tór la vista delle cose, alle quali ella è davanti e mèzza tra esse e l’occhio del riguardante. E, questo avendo Virgilio risposto, séguita l’autore, e dimostra quello che segui de’ fuochi sopra le due torri veduti, dicendo: «Corda», d’alcuno arco, «non pinse mai da sé saetta, Che si corresse», cioè volasse, «via per l’aere snella», cioè leggiere, «Com’iovidi una nave piccioletta Venir per l’acqua», della padule, «verso noi in quella» che Virgilio diceva: — «Giá puoi scorgere», ecc. — «Sotto il governo d’un sol galeoto». «Galeotti» son chiamati que’ marinari li quali servono alle galee; ma qui, licentia poètica, nomina «galeotto» il governatore d’una piccola barchetta; e dice «che», questo galeotto, «gridava: — Or se’giunta, anima fella!»,—cioè malvagia. E, come assai appare, l’autore in questo quinto cerchio non ha ancor mostrato essere alcun demonio, il quale preposto sia al tormento de’ dannati in esso, né che con alcun atto lo spaventi, come suol fare ne’cerchi di sopra; e perciò il pone in questo luogo. E questo è artificiosamente fatto, percioché non sempre d’una medesima cosa si dee in un medesimo modo parlare. Ponlo adunque, per variare alquanto il modo del dimostrare, qui infra ’1 cerchio, percioché tutto è del quinto cerchio ciò che si contiene infino all’entrata della cittá di Dite. E in quanto le parole di questo galeotto sono in numero singulare, par che sieno dirizzate dal dimonio pure all’un di lor due, cioè a Virgilio, il quale era anima e non uomo; e però si può comprendere questo demonio avere da occulta virtú sentito l’autore non venir come dannato, e però lui non avere