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che e serrato; avvedendosi ancora che, se cosí nell’abbondanza della state fatto non avessono o non facessono, convenirle di verno perir di lame.

La qual cosa sanamente riguardata, non dubito che a ciascuno non prestasse utile dimostrazione contro all’oziositá, e contro al porre indugio alle cose opportune e a dovere, quanto è per Io corpo, si adoperare nella nostra fervida etá, cioè nella giovinezza, che poi, vegnendo nella fredda e impotente vecchiezza, si potesse senza vergogna e senza stento aspettar l’ultimo giorno, quando a Dio piacesse mandarlo: e, oltre a ciò, per la futura vita, mentre prestato n’è nella presente vita, adoperare che, vegnendo il freddo della morte, noi possiamo avere lieto e glorioso luogo intra’ beati, e non esser gittati nella morte perpetua dello ’nferno, dove sará pianto e stridor di denti. Ma, percioché l’addormentato intelletto di molti, né per disciplina, né per sollecitudine, né per utili esempli non si può destare né inducere da alcuni stimoli a volere la fatica, la solerzia, il discreto esemplo del piccolo animale, non che imitare ma pur riguardare; avviene spesso che questi cotali in questa vita vengono in estrema miseria, e nell’altra tuffali bollono nella palude di Stige, come nel presente canto ne discrive l’autore. E accioché piú chiaramente si comprenda che vizio questo sia, e per conseguente meglio ce ne sappiamo guardare, ed, oltre a ciò, piú leggermente vedere quello che voglia l’autor sentire per la pena loro attribuita dalla divina giustizia; dico [che l’accidia], secondo che nel quarto d o\YElica mostra ad Aristotile di piacere, colui essere accidioso, il quale dove bisogna non s’adira, dicendo essere atto di stolto il non adirarsi, dove e quanto e in quel che bisogna; percioché pare che questo cotale non abbia sentimento d’uomo, e però di nulla cosa s’attristi, e cosí non essere vendicativo: e aggiugne che sostenere lo ’ngiuriante e il non aver gli amici in prezzo sia atto servile. Della qual sentenza considerata bene la cagione, credo n’apparirá ogni altra cosa che all’accidioso s’attribuisce dover nascere e venire. Che dobbiam noi credere altro di questa rimession d’animo dell’accidioso, se non quella procedere da un torpore,