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quanto il fuoco piu si ristrigne in poco luogo, piú cuoce; e perciò, mentre penano a sodisfare a questo loro disordinato appetito, tanto servano l’ira e se medesimi affliggono e molestano. Ed è questa ira men curabile in quanto è nascosa, percioché né amico né altri può a questi cotali persuadere alcuna cosa, per la quale questa ira nascosa si diminuisca o si lasci; per che segue esser di necessitá o che per vendetta, o che per lunghezza di tempo, nella quale ogni cosa diminuisce, ella intiepidisca e ismaltiscasi e ritorni in niente. E son questi cotali non solamente a se medesimi molesti, ma ancora alle lor famiglie, a’ compagni e agli amici, co’ quali essi, stimolati dalla turbazione intrinseca, vivere con alcuna consolazione non possono. [E da questa spezie d’ira sono infestati maravigliosamente quegli che son di complessione malinconica, percioché in essi, per la grossezza dell’ umor terreo, la impression ricevuta persevera lungamente.] La terza maniera di questi iracundi sono alcuni, li quali, adirati, in alcuna maniera non lasciano l’ira, né per consiglio d’alcuno, né per lusinga, né ancora per lunghezza di tempo, senza aver prima presa vendetta dell’offesa, la quale par loro avere ricevuta: e questi sono pessimi adirati, percioché, come assai chiaramente veder si può, essi hanno l’ira convertita in odio. [Della qual maladizione fieramente son maculati i toscani, e tra loro in singularitá i fiorentini, li quali per alcuno ammaestramento datoci non ci sappiamo recare a perdonare; e, che ancora è molto peggio, mandandoci Domeneddio per questo il giudicio suo sopra, tanto impazientemente il comportiamo, che di questo male in molti altri strabocchevolmente trapassiamo, bestemmiandolo, rinnegandolo e chiamandolo ingiusto; non volendoci per alcuna maniera ricordare delle sue parole nello Evangelio, nel quale egli, per farci al perdonare inchinevoli, per figura dimostra di quel signore, il quale volle rivedere la ragione dell’amministrazione che un de’ suoi servi aveva fatta de’ fatti suoi. Trovò che ’l servo gli doveva dare cento talenti, e però comandò che esso, ogni sua cosa venduta, fosse messo in prigione, infino a tanto che egli avesse