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dinotare tre spezie d’avari. Percioché alcuni sono li quali si ardentemente disiderano l’oro, che essi cupidamente in ogni disonesto guadagno, per averne, si lascian correre, accioché quello, che acquistato avranno, pazzamente spendano, donino e gittin via; i quali, avvegnaché guardiani delle ricchezze dir non si possano, nondimeno sono pessimi e dannosi uomini. La seconda spezie è quella di coloro li quali con grandissimo suo pericolo e fatica ragunano d’ogni parte e in qualunque maniera, accioché tengano e servino e guardino, e né a sé né ad altri dell’acquistato fanno prò o utile alcuno. La terza spezie è quella di coloro li quali non per alcuna sua opera, o ingegno o fatica, ma per opera de’ suoi passati, ricchi divengono, e di queste ricchezze sono si vigilanti e studiosi guardiani, che essi, non altramenti che se da altrui loro fossero state diposte, le servano, né alcuno ardire hanno di toccarle: e questi cotali sono da dire tristissimi e miseri guardiani di Dite.] [I serpenti, i quali sono a Cerbero aggiunti alle chiome, sono da intendere per le tacite e mordaci cure, le quali hanno questi cotali intorno all’acquistare e al guardare l’acquistato.J [Oltre a questo, gli antichi chiamarono questo Plutone «Orco», si come appare nelle Verrine di Tullio, quando dice: «Ut alter Orcus venisse Aettiam, et non Proserpinam, sed ipsam Cererem rapuisse videbatur», ecc. Il qual dice Rabano cosí essere chiamato, percioché egli è ricettatore delle morti; conciosiacosaché egli riceva ogni uomo di che che morte si muoia, e cosí l’avaro ogni guadagno riceve di che che qualitá egli si sia. E questo basti ad aver detto intorno a quello che per Plutone si debba intendere in questo luogo. Il che raccogliendo, sono le ricchezze e i malvagi guardatori e spenditori di quelle: e cosi significherá questo dimonio il peccato e la cagion del peccato, il quale in questo quarto cerchio miseramente si punisce.] [Son certo che ci ha di quegli che si maraviglieranno, percioché l’allegoria, la quale io ho al presente dato a questo cane infernale, cioè a Cerbero, non è conforme a quella la quale gli diedi nella esposizione allegorica del precedente canto; dove mostrai lui significare il vizio della gola, e qui dimostro io