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la quale da’ sensi esteriori sia commendata, incontanente quello, che di questa femmina piace, è portato alle virtú sensitive interiori, e questo primieramente diviene alla fantasia, e da questa è mandato alla virtú cogitativa, e da quella alla memorativa; e poi da queste virtú sensitive è trasportato a quella spezie di virtú, la quale è piú nobile intra le virtú apprensive, cioè all’intelletto possibile; percioché questo è il ricettacolo delle spezie, si come Aristotile scrive in libro De anima. Quivi, cioè in questo intelletto possibile, cognosciuto e inteso quello che, come di sopra è detto, portato v’è, se egli avviene che per volontá di colui, nel quale è questa passione (conciosiaché in essa volontá sia libertá di ritenere dentro questa cosa piaciuta e di mandarla fuori), questa cotal cosa piaciuta sia ritenuta dentro, allora è fermata nella memoria la passione di questa cosa piaciuta, la quale noi chiamiamo Amore ovvero Cupido. E pone questa passione la sedia sua e la sua stanza ferma nell’appetito sensitivo, e quivi in varie cose adoperanti divien si grande, e fassi si potente, che egli fatica gravemente il paziente e a far cose, che laudevoli non sono, spesse volte il costrigne: e alcuna volta, essendo meno approvata questa cotal cosa piaciuta, leggiermente si risolve e torna in niente. E cosí non è da Marte e da Venere generata questa passione come alcuni stimano; ma, secondo che di sopra è detto, sono alcuni uomini prodotti atti a ricevere questa passione secondo le disposizioni del corpo: la quale attitudine se non fosse, questa passione non si genererebbe. Appare adunque che questo Polo era atto nato ad amare; e però, come vide colei, la quale esso, secondo l’ordine detto di sopra, approvò, e dentro ritenne l’apprcbazione, subitamente fu da amor passionato e preso. E de’si qui intendere quel che dice «al cor gentil», cioè flessibile, si come quello che era nato atto a ricevere quella passione: «ratto s’apprende», cioè prestamente v’è dentro ricevuta e ritenuta: «Prese costui», cioè Polo, il quale quivi mostra essere in compagnia di lei; e dice che il prese «Della bella persona», la quale io ebbi vivendo «Che mi fu tolta», quando uccisa fui: «e ’l modo», nel quale mi fu tolta, «ancor m’offende», cioè mi tormenta.