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signoreggiare, fu di tanta presunzione, che ella gli chiese lo imperio di Roma, e Antonio fu tanto bestiale che egli gliele promise. Ed essendo giá alcuna cagione nata di guerra tra Antonio e Ottaviano, per l’avere egli repudiata Ottavia, sua moglie e sirocehia d’Ottaviano, e presa per moglie Cleopatra, prepararono una grande armata navale, ornata con vele di porpore e con altri assai arredi preziosissimi, e, sii montativi, n’andarono in Epiro: dove venuto giá Ottaviano, e avendo combattuto in terra e vinta la gente di Antonio, si recarono a volere provare la fortuna del mare. Nel quale parendo giá Ottaviano dover vincere, prima a tutti gli altri fuggi Cleopatra, la cui nave aveva la vela d’oro, e lei seguitarono sessanta delle sue navi. La quale incontanente Antonio, gittati via della sua nave tutti gli ornamenti pretoriani, seguitò: e, pervenuti in Alessandria, e ogni sforzo fatto a dover resistere ad Ottaviano, lui vegnente aspettarono. Il quale avendo molto le lor forze diminuite, domandò Antonio le condizioni della pace, le quali non potendo avere, disperatosi entrò nel luogo dove erano usati di seppellirsi i re, e quivi se medesimo uccise. Ed essendo poi presa Alessandria, estimando Cleopatra con quelle medesime arti poter pigliare Ottaviano, con che primieramente Cesare e Antonio presi avea, e trovandosi del suo pensiero ingannata; udendo che servata era da Ottaviano al triunfo, turbata e con difhcultá d’animo sofferendo di dover divenire spettaculo de’ romani, vestendosi i reali ornamenti, lá se n’entrò dove il suo Antonio giaceva morto, e, postasi a giacere allato a lui, e fattesi aprire le vene delle braccia, a quelle si pose una spezie di serpenti, chiamati «ypnali», il veleno de’ quali ha ad inducer sonno, e a far dormendo morire il trafitto: e cosí addormentata si mori, quantunque, avendo ciò udito Ottaviano, si sforzasse di ritenerla in vita, fatti venir alcuni di que’ popoli che si chiamano «psilli», e fatto lor porre la bocca alle pugniture del braccio, e tirar fuori l’avvelenato sangue da’ serpenti; ma ciò fu fatica perduta, percioché la forza del veleno aveva giá ucciso il cuor di lei. Sono nondimeno alcuni che dicono lei davanti a questo tempo morta, e d’altra spezie di morte; dicendo che, avendo Antonio