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«Donna è nel cielo». Vuole qui mostrare Beatrice non di suo proprio movimento mandare Virgilio al soccorso dell’autore, ma con divina disposizione, percioché in cielo alcuna cosa non si fa che dall’ordine della divina niente non muova; e perciò vuol mostrare che «Donna è lassú nel Ciel, che si compiange», cioè si rammarica. Né è questo da credere che in cielo sia, o possa essere alcuno rammarichio, ma conviene a noi da’ nostri atti prendere il modo del parlare dimostrativo, a fare intendere gli effetti spirituali; e percioché l’effetto il quale segui del venire Beatrice a Virgilio, venne da una clemenzia divina quasi mossa, come le nostre si muovono, per alcuno rammarichio; e però dice Beatrice, quella donna compiangersi, cioè mostrare una affezione dell’impedimento dell’autore, come qui tra noi mostra chi ha compassion d’alcuno. «Di questo impedimento, ov’io ti mando», cioè alla salute dell’autore; «Si che duro», cioè stabile e fermo, «giudicio», cioè disposizione di Dio, «lassú», cioè in cielo, «frange», cioè s’apre; e dimostra come le marine onde, cacciate talvolta dall’impeto d’alcun vento, che vengono insino alla terra chiuse, e quivi frangendo s’aprono: e cosí sta chiusa ed occulta la divina disposizione, infino a tanto che di manifestarla bisogni. «Lucia chiese costei», cioè questa donna chiese Lucia, «in suo dimando», cioè nel suo priego. Il senso di questa lettera, quantunque alquanto di sopra aperto n’abbia, non si può qui mostrare essere litterale, e però è da riserbare quando si tratterá l’allegorico. «E disse», questa donna: — «Ora ha bisogno il tuo fedele, Di te»; percioché è in grandissima tabulazione, per la paura la quale ha delie tre bestie, che il suo cammino impediscono; «ed io a te lo raccomando»; — volendo dire, poiché suo fedele era, che ella nel suo scampo s’adoperasse. «Lucia, nemica di ciascun crudele, Si mosse», udito questo, «e venne al loco dov’io era, Ch’i’ mi sedea con l’antica Rachele». Rachele fu figliuola di Laban, fratello di Rebecca moglie d’Isach, e fu moglie di Giacob: la quale storia alquanto piú distesamente si racconterá appresso nel quarto canto di questo libro. «Disse: — Beatrice, loda», cioè laudatrice, «di Dio vera»;