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menata]. E di questo séguita che, poiché, per lo impedimento dei vizi, quella via piú propinqua di salire a Dio gli era tolta, che a lui conveniva, e a ciascun convenirsi che vuole uscir della via del peccato e a Dio ritornarsi, seguire la ragione, dimostratrice della veritá, a vedere que’ luoghi che nel testo si leggono. Intorno alla qual cosa è da sapere non essere senza misterio, volendo uscire dello stato della miseria e ritornar nella grazia, tenere il cammino che la ragion dimostra all’autore convenirsi tenere. E la ragione può esser questa: opportuno è a ciascuno, il quale vuol fare quello che detto è, primieramente conoscere le colpe sue; alle quali, conosciute, e veduto come dalla giustizia di Dio siano quelle colpe punite, non è dubbio seguire nell’anima ben disposta il timor di Dio, il quale è principio della sapienza, come il salmista ne dice. Questo timore di Dio incontanente fa seguire nelle nostre menti contrizione e pentimento delle cose non ben fatte; dalla quale, secondo che la censura ecclesiastica ne dimostra, si viene [alla confessione, e da quella] alla satisfazione, dopo la quale si sale alla gloria, come possiamo ordinatamente comprendere, nel cammino che il nostro autore tiene, seguire. E tutte queste cose, insino al salire alla gloria, ne può la nostra ragion dimostrare; percioché tutti sono atti civili e morali e reduttibili agli spirituali. [Nasce adunque da questo il consiglio, il quale la ragione, che tien qui luogo della grazia cooperante, gli dá, cioè che egli per lo ’nferno, cioè per gli atti degli uomini terreni (li quali, a rispetto de’ corpi celestiali, ci possiam reputare di essere in inferno); e, tra quegli, considerati quegli che la nostra ragione, le leggi positive e la divina dannino: conoscerá quello da che astener si dee ciascuno che secondo virtú vuol vivere, e quello che, seguendol, merita pena, e qual pena secondo le leggi temporali e secondo l’eterne; conoscerá la giustizia di Dio, e meritamente avrá timore dell’ira sua. E da questo luogo, giá delle cose men che ben fatte pentendosi, venga a vedere coloro che son contenti nel fuoco, cioè nell’afflizione della penitenzia; accioché quindi, dietro alla guida della teologia, le cui ragioni e dimostrazioni la nostra ragion non può comprendere, salga