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che io estimo, nell’autore, sentita la grazia di Dio, venne quel desiderio, il quale si dee credere che vegna in ciascuno il quale quella grazia in sé riceve: cioè di conoscere pienamente le colpe sue, e qual via dovesse tenere per poter venire a salute; ed occorsegli nella mente alcuna dottrina non potergli in questo suo disiderio satisfare, come l’apostolica; rammemorandosi delle parole del salmista, dove, parlando di loro, dice: «Non sunt loquelae, neque sermones, quorum non audiantur voces eorum. hi omnem terroni exivit sonus eorum, et in fines orbis terrae verbo eorum». E però, fuggendo la confusione delle tenebre del peccato, si può dire dicesse, come talvolta disse il salmista: «Levavi oculos meos in montes, unde veniel auxilium mihi»; volendo in questo dire che egli levasse gli occhi della mente alle Scritture e alla dottrina apostolica, dalla quale sperava dovere avere aiuto al suo bisogno. Ed accioché questa speranza gli si fermasse nel cuore, dice che vide la sommitá di questo monte coperta de’ raggi del pianeta, cioè del sole, a dimostrare che essa dottrina apostolica sia illuminata del lume dello Spirito santo, il quale veramente mena altrui diritto per ogni calle; cioè, da che che colpa Tuoni si parte, egli è da lui menato in porto di salute. E che la dottrina degli apostoli sia santa e veramente piena de’ doni dello Spirito santo, appare per le parole d’Isaia, dove dice: «Requiescet super eum spiritus timoris Domini, spiritus sopientiae et intellectus, spiritus consilii et fortitudinis, spiritus scientiae et pietotis, et replebit eum spiritus timoris Domini». Per che l’autore, e qualunque altro, veggendosi cosí fatto rifugio apparecchiato davanti, dove prender lo voglia, puote meritamente sperare, e, sperando, minuire la paura della morte eterna, nella quale il fanno dimorare le catene del diavolo, mentre in esse dimora legato. E, oltre a ciò, veggendo sopra questo monte il sole scacciatore delle tenebre eterne, e il quale è toglitore de’ peccati, si come noi di lui leggiamo: «Ecce agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi»; puote ancora maggiormente sperar salute, sospinto dalle parole d’Isaia, il quale dice: «Vobis, qui timetis Deum, orietur sol iustitiae». E perciò meritamente l’autore, conosciuto, lá dove era, esser valle di miseria, si si