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nel salmo ottantanovesimo, dove dice: «Anni nostri sicnt aranea meditabuntur; dies cinnorum nostrorum in ipsis septuaginta anni. Si autem in potentatibus, octoginta anni; et amplius eorum, labor et dolor»; e perciò colui il quale perviene a trentacinque anni, si può dire essere nel mezzo della nostra vita. Ed è figurata in forma d’uno arco, dalla prima estremitá del quale infino al mezzo si salga, e dal mezzo infino all’altra estremitá si discenda; e questo è stimato, percioché infino all’etá di trentacinque anni, o in quel torno, pare sempre le forze degli uomini aumentarsi, e quel termine passato diminuirsi, E a questo termine d’anni pare che l’autore pervenuto fosse, quando prima s’accorse del suo errore, E che egli fosse cosí, assai bene si verifica per quello che giá mi ragionasse un valente uomo, chiamato ser Piero di messer Giardino da Ravenna, il quale fu uno de’ piú intimi amici e servidori che Dante avesse in Ravenna; affermandomi avere avuto da Dante, giacendo egli nella infermitá della quale e’ mori, lui avere di tanto trapassato il cinquantesimosesto anno, quanto dal preterito maggio aveva infino a quel di. E assai ne consta Dante esser morto negli anni di Cristo 1321, di 14 di settembre: per che, sottraendo ventuno di cinquantasei, restano trentacinque; e cotanti anni avea nel 1300, quando mostra d’avere la presente opera incominciata. Per che appare ottimamente la sua etá esser discritta dicendo: «Nel mezzo del cammin», cioè dello spazio, «di nostra vita», cioè di noi mortali. «Mi ritrovai», errando, «per una selva oscura»; a differenza d’alcune selve, che sono dilettevoli e luminose, come è la pineta di Chiassi. «Ché la diritta via era smarrita». Vuole mostrare qui che di suo proponimento non era entrato in questa selva, ma per ismarrimento. ] [«E quanto a dir», cioè a discrivere, «qual era», questa selva, «è cosa dura», quasi voglia dire impossibile, «está selva selvaggia e aspra e forte». Pon qui tre condizioni di questa selva: dice prima che ell’era «selvaggia», quasi voglia dinotare non avere in questa alcuna umana abitazione, e per conseguente essere orribile; dice appresso ch’ella era «aspra», a dimostrare la qualitá degli alberi e de’ virgulti di quella, li quali doveano