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l'elegia di madonna fiammetta |
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ritornassero, il che cessilo Iddio, care vi sarebbero rendendolevi.
E acciò che il tempo piú nel parlare che nel piangere
non trascorra, brievemente allo impromesso mi sforzerò di
venire, da’ miei amori piú felici che stabili cominciando, acciò
che da quella felicitá allo stato presente argomento prendendo,
me piú che altra conosciate infelice; e quindi a’ casi infelici,
onde io con ragione piango, con lagrimevole stilo seguirò
come io posso. Ma primieramente, se de’ miseri sono li prieghi
ascoltati, afflitta sí come io sono, bagnata delle mie lagrime,
priego, se alcuna deitá è nel cielo la cui santa mente
per me sia da pietá tocca, che la dolente memoria aiuti, e
sostenga la tremante mano alla presente opera, e cosí le facciano
possenti, che quali nella mente io ho sentite e sento
l’angoscie, cotali l’una profferi le parole, l’altra, piú a tale
uficio volonterosa che forte, le scriva.