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berardi comm. filippo

ed amministrative, e sursero fabbricati ed opere pubbliche, e fu la città resa anche degno soggiorno per pubblici funzionari, che debbono avervi stanza nel nuovo organismo giudiziario ed amministrativo del Regno.

Noi non saremo qui a descrivere e le strade, e il cimitero, e le scuole, e l’ospedale, ed altri stabilimenti d’igiene, che sursero maravigliosamente, allorquando il Berardi era capo del Municipio di Ceccano, noteremo sì bene come le principali città della provincia romana — quali sono Frosinone, Alatri, Patrica — per la loro elevata e montuosa posizione essendo prive del beneficio di acque potabili, con danno gravissimo degli abitanti, venissero delle medesime provvedute, sostenendo grandi sacrifici e passività ancora insolute, tranne la città di Anagni, cui accorse la munificenza del pontefice Pio IX, e la sola Ceccano s’ebbe un generoso cittadino, un figlio carissimo, che, a proprie spese, con la più portentosa celerità, fece sgorgare improvvisamente la copia di ben sessanta oncie di acqua purissima, con la gioia più grande e con la più grata riconoscenza di tutti i cittadini. E questi fu Filippo Berardi, cui certo più che ad ogni altro doveva rivolgersi il voto generale, per affidargli l’onorevole e delicato mandato di rappresentante del collegio di Frosinone, per tutelarne e migliorarne gl’interessi, per apportare la pubblica e privata fortuna e far soddisfatti i bisogni delle popolazioni. E più che niun altro lo meritava. — E per fermo, se la sociale convivenza, se la nazionale famiglia fosse regolata e governata da uomini saggi, virtuosi, onesti, come il Berardi, noi vedremmo la cosa pubblica e privata procedere in più splendido e progressivo cammino, le popolazioni riposare in una prosperità più fortunata.

Filippo Berardi è uno dei più distinti uomini, che compongono il Provinciale Consiglio, cui fu eletto dal voto quasi unanime di tutti i suoi concittadini e dei vicini paesi, e per ben tre volte nel nobile ufficio confermato, e sempre ha lasciato traccia luminosissima del suo sapere, delle sue virtù.

Egli meritò anche decorazioni distinte. — Più potrebbe dirsi di lui, ma quanto esponemmo basta già a rivelarne la splendida figura di uomo onesto, saggio, virtuoso, di citta lino di nobili e gentili sensi, d’animo bello e generoso, e stimiamo adempiere al compito dello scrittore, consegnandolo alla perpetuità del ricordo e alla pubblicità dell’esempio.



Roma, Gennaio 1875 — Tip. del Popolo Romano.