Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/413


bibliografica. 405

rini che la Vita di Frà Paolo non è del Micanzio ma di un altro cui chiama l’Anonimo, le attribuisce sbagli che poi diventano sbagli suoi; non avendo studiato colla debita attenzione le opere del suo Autore, non seppe determinare con esattezza l’occasione e l’epoca di ciascuna, e quindi gli mancò un filo principalissimo per condursi alla cognizione degli avvenimenti e dei legami che gli uniscono; e non avendo studiata a fondo la storia di quel tempo, nega molti fatti che pur sono veri, altri ne trasporta fuori di luogo e ne ignora non pochi. Per esempio sostiene, contro Frà Fulgenzio, che Frà Paolo non andò a Roma nel 1579 quando ebbe l’incombenza di rifare le costituzioni dell’Ordine; ma il torto del Grisellini appare certissimo dagli annali de’ Serviti del P. Arcangelo Giani, dalle lettere del generale Tavanti e dalle Bolle relative a quel negozio. E non solo due volte Frà Paolo andò a Roma, come pretende il Grisellini, ma cinque come ho potuto ricavare da autorità indubitabili. Lo stesso Grisellini pone la gita dell’ambasciatore olandese Aarsens a Venezia nel 1609, e quella del Vandermyle di cui ignora i particolari nel 1619, mentre è tutto il contrario. Erra sulla visita di Giovanni Daillé, sproposita sul tentato assassinio di Frà Paolo senza parlare di cento altre omissioni ed inesattezze che nel suo posto e colle sue relazioni e un po’ più di diligenza non gli era difficile di evitare. Con tutto ciò le ricerche del Grisellini sono preziosissime, e dobbiamo sapergli grado di averci conservato documenti e notizie che senza di lui sarebbono forse irreparabilmente smarrite.