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260 capo xxvii.

non di rado congetture ed arcani d’istoria importanti, e ad un acuto scrittore sono un materiale utilissimo per conoscere lo spirito del tempo e le opinioni degli uomini che movono o sono mossi dagli avvenimenti; e quantunque pel consueto destino a cui son dannati simili lavori, e per le indagini dei frati fossero diventati rarissimi, il Wotton ebbe agio e mezzi di raccoglierne dovizia e spedirli a Frà Paolo, che con fino criterio seppe usarne; ed è da loro che ha dedotte le accennate sue critiche, e per loro mezzo che ha potuto conoscere certi fatti o penetrare certi secreti che paiono impossibili al cardinale Pallavicino, appunto perchè egli mancava di questo importantissimo sussidio. Nè qui soltanto si ristrinse il Wotton, ma potè, mediante le sue relazioni o ricorrendo a persone capaci, procurare all’amico altre memorie estratte o da archivi di principi, o scritte da diplomatici, giureconsulti e teologi intervenuti al Concilio e conservati in varie mani. E per vero ove si confrontino spassionatamente le due istorie, quella del Sarpi e l’altra del Pallavicino, troviamo che il secondo è spesse volte inferiore nella piena cognizione dei maneggi diplomatici; e confessa egli medesimo in più luoghi la propria ignoranza, non pure in ciò che riguarda fatti istorici o secreti di corte, ma eziandio in ciò che contiene le opinioni dei teologi e i loro voti sulle materie dottrinali discussate al Concilio.

Altro materiale, e del massimo interesse, di cui fu quasi al tutto mancante il Pallavicino e abbondantemente provvisto il Consultore, furono i dispacci e le relazioni ambasciatoriali. Da Gillot, da