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10 capo xviii.


Per legame di storia ho anticipato questi avvenimenti: ora torno al filo.

Frà Paolo metteva, e non immeritamente, una specie d’orgoglio nei successi dell’interdetto e nei modi con cui era stato conchiuso, e lo rodeva il vedere come i Curiali diramassero a penna o a stampa, con clandestino artifizio, scritture in cui la verità era radicalmente offesa e che tornavano in onta alla Repubblica. Ad istruzione de’ suoi amici di Francia che ne lo avevano richiesto, aveva steso un commentario delle cose occorse e stava per mandarlo; ma in pari tempo incalzava acciocchè il Senato si prendesse a cuore l’onor pubblico offeso dalle menzogne de’ gesuiti; e tanto disse, finchè nel mese di giugno fu presa la deliberazione di pubblicare una particolare e veridica istoria dell’interdetto, e a Frà Paolo ne fu commessa la cura. Il quale ripreso in mano il suo manoscritto, vi lavorò con tanta sollecitudine che al mese di ottobre l’opera era già compiuta, e la intitolò Istoria particolare delle cose passate fra la repubblica veneta e il pontefice Paolo V negli anni 1605, 1606 e 1607; divisa in sette libri. Lo scopo dell’autore essendo di dare una circostanziata relazione de’ negoziati complicati, varii e lunghissimi, occorsi in quel memorabile avvenimento, la narrativa è semplice ma soverchiamente diffusa, e non sempre dilettevole. È certo che ai contemporanei dovettero piacere moltissimo quelle minute particolarità di maneggi diplomatici intorno ad un’affare che interessò tutta l’Europa; ma a noi, lontani più di due secoli, riescono fastidiose e ameremmo piuttosto di vedere le cose di una me-