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capo v. 89

frate degno di tanta onorevole accoglienza. —Un grande ingegno. —In che?— In che più vi piace. Voi siete gran matematico: pensateci sopra, scegliete qualche difficile problema da imbrogliarlo; lo inviterò qui a pranzo e sentirete. — Venne Frà Paolo all’invito: Marino fece di tutto per avvilupparlo, ma il frate fu così pronto alle risposte, le questioni risolse con tanta facilità, che il Raguseo ebbe a restarne attonito.

E già la fama soverchiando la sua ritiratezza e modestia lo vantava anco di lungi, di forma che molti forestieri capitati a Venezia l’andavano a visitare: fu tra questi l’inglese Guglielmo Gilbert e il celebre Claudio Peiresc, francese, di enciclopedico sapere, che allora studiava a Padova. Altri dotti corrispondevano con lui per lettere, e lo stesso governo veneto lo adoperò più volte a servire di compagnia ad illustri personaggi. Fra i quali fu il de Maisse nominato di sopra, tornato a Venezia nel 1595 col vescovo di Evreux, poi cardinale di Perron. Spediva questo prelato a Roma Enrico IV re di Francia onde trattare col papa la sua riconciliazione; ma ebbe ordine di fermarsi prima a Venezia a conferire col senato, coll’aiuto e interponimento del quale riuscì infatti nella sua missione. Ora il governo volendo onorare in lui il monarca che lo mandava, non credette di dargli migliori compagni del Sarpi e di Luigi Lollino suo amico, poi vescovo di Belluno, dotto grecista. Il quale Perron cervellino leggieri e sprezzante, come talvolta i Francesi sono, disse di avere trovato in Italia nissun dotto, eppure ve n’erano a quel tempo, alcuni: e del Sarpi parlando ag-