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78 capo iv.


«Insomma il nostro autore non suppone, ma diduce da vari principii il sistema aristotelico, e prevenne il Lock tanti anni prima con un metodo che oggidì ancora avrebbe la sua lode, e con una brevità che nulla toglie alla chiarezza.

«Chiude finalmente con pochi ma aggiustati cenni sopra le parole che è una delle parti più essenziali del libro di Lock, asserendo che quelle non significano le cose, ma soltanto le idee di chi parla. Intorno a che, sebbene egli non discenda a prove, noi teniamo che il Sarpi avesse compiuta anco questa parte dell’Opera la quale non apparisce per difetto del MS. Ci move a così credere l’avere osservato come fra i suoi pensieri filosofici, che sono in parte una metafisica slegata, se ne leggano moltissimi sopra l’articolo suddetto.

«L’autore denominò l’opera sua Arte di ben pensare; col qual titolo essendo uscito, non ha molti anni, un libretto francese che certamente non agguaglia il merito di queste poche pagine di Frà Paolo, fu esso non ostante trasportato in tutte le lingue, siccome quello in cui si giudicava contenersi una logica più regolata e meglio disposta di quante se n’erano vedute sin allora». Fin qui il Foscarini.

Intorno all’etica o scienza de’ costumi Frà Paolo, oltre a’ pensieri e massime di morale gettate senz’ordine, e qualche libretto ascetico, scrisse anco varii trattatelli: uno alla maniera di Plutarco che intitolò Medicina dell’anima, dove additava i mezzi di conseguire la vera tranquillità; altro sulla Ripugnanza dell’ateismo all’umana natura, e come quelli che non conoscono divinità vera per neces-