Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/68

60 capo iv.

Venezia il governo fosse assai meno che altrove superstizioso, e che ivi si godesse maggiore liberta.

Venendo al Sarpi, è dunque da sapersi che appena tornato da Milano a Venezia per insegnarvi filosofia (nel 1575), si applicò a tutte le parti che abbracciano questo vastissimo ramo; e affine di nulla perdere delle sue meditazioni e potere ad un tempo ricorrerle, riesaminarle e svolgerle con profondità, si diede a registrare tutti i suoi pensieri che raccolti in numero di seicento formavano un volume in 8.° di 200 pagine, tutto di mano di Frà Paolo, portando in margine ciascuno la data dell’anno: i più erano del 1578. Alcuni di que’ pensieri versavano intorno alla fisica sperimentale, altri intorno alla metafisica, ma la maggior parte intorno alle matematiche; e benchè stesi succintamente e quasi a modo di ricordo, palesavano, al dire di Foscarini, gran copia e varietà di cognizioni, e contenevano il fiore della dottrina scolastica partecipando insieme delle maniere del filosofare moderno, non senza darvisi indizi de’ sistemi novellamente formati. Ma più ampia notizia ci dà il Grisellini di que’ pensieri: «esaminando i quali, dice egli, oltre che rilevasi a qual grado di cognizione era giunto Frà Paolo, facilmente anco si scopre che rispetto alle accennante scienze si era proposto un punto di perfezione fino allora impensato. Ma più ancora estraendo da quei, per esempio, che appartengono a tutta la naturale filosofia, e facendone l’analisi, c’è luogo a convincersi che vide ed assaggiò quanto di meglio potevano e dovevano pensare dopo di lui i più svegliati ingegni circa i primi elementi e la natura