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capo iii. 51

concordassero: rispose, che veramente tutto si faceva conforme, ma che portato nelle congregazioni di Trento o a Roma, il prefazio come quello che a niuno fastidiva, lo lasciavano passare; ma dei decreti toglievano o aggiungevano assai cose, finchè ciascuno se ne chiamasse soddisfatto».

Fu pure a Roma che conobbe il gesuita Bellarmino, poi cardinale, e il celebre dottore Navarro, spagnuolo, dal quale seppe assai cose intorno alla origine dei gesuiti di cui conobbe i fondatori, contando egli allora circa 95 anni; e dicevagli che ove Sant’Ignazio fosse venuto al mondo non avrebbe più riconosciuta la sua compagnia, tanto era fatta diversa da quella di prima.

Passò anco a Napoli in qualità di vice gerente o vicario generale per assistere ai Capitoli di quella provincia. Ed ivi rinnovò gli amichevoli vincoli con Giovan Battista della Porta, naturalista egregio, e primo tra i restauratori della filosofia sperimentale, da lui già conosciuto a Venezia; il quale confessa nel suo trattato della Magia Naturale di avere dal Sarpi appreso assai cose recondite, massime sui fenomeni magnetici, e lo chiama il maggiore enciclopedico da lui conosciuto.

In questo triennio Frà Paolo maneggiando con destrezza, integrità e lode gli affari del suo Ordine, non pretermise di erudirsi viepiù in tutte le facoltà che l’occasione propizia gli presentava. Studiò le antichità ecclesiastiche, la pratica della giurisprudenza romana, visitò biblioteche ed archivi quant’egli potè; conversando coi dotti raccolse documenti di storia, di critica e di erudizione in ogni