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capo ii. 27


Inclinando i regni di Occidente alle forme feudali, il monachismo subì la stessa vicenda. Ogni monastero indipendente, ciascuno governato dal suo abate che n’era come il signore feudatario; gli abati già dipendenti dai vescovi, se ne emanciparono col favore de’ papi, come i baroni dai magistrati regii; al contrario si assoggettarono a’ papi, come i vassalli all’Imperio.

Quando poi incominciarono i Mendicanti, la Provenza e la Catalogna, teatro delle gesta eroiche di San Domenico, avevano molte libertà municipali e le città si governavano quasi a repubblica. Più ampia libertà era in Italia dove fiorì San Francesco, e però i Mendicanti seguitarono le norme della democrazia.

Gli Ordini frateschi costituiscono dunque altrettante repubbliche democratiche, e si potrebbe anco dir militari, perchè loro officio è difendere con la lingua, con le penne, e, se il caso importa, anco con le mani il papa di cui sono la guardia pretoria. E come i Comuni d’Italia nel medio evo si reggevano da sè, pur riconoscendo la suprema potestà ed alto dominio degli imperatori; anco i frati hanno governo proprio, e intanto riconoscono la potestà suprema del papa. Accadde nondimeno una notabile differenza nelle specialità di queste due sorti di repubbliche e nei loro alti sovrani: ed è che gl’imperatori intendendo a piantare in Italia il dispotismo obbligarono i Comuni a rubellarsi, e scaddero a poco a poco dalla loro supremazia, o piuttosto conservarono il nome e perdettero la cosa. Laddove i papi fautori allora di repubblica, nemici acerrimi