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CAPO UNDECIMO.


(1605). Tornando a’ racconti, morì Clemente VIII, Leone XI non regnò che 26 giorni e gli succedette a’ 15 giugno di quest’anno Camillo Borghese nato in Roma, di casa oriunda da Siena, che si chiamò Paolo V. Il quale educato nelle massime di Curia e da cardinale avendo esercitato con insolito rigore la carica di Auditore della Camera Apostolica, che è l’esecutore universale di tutte le sentenze e censure date dentro e fuori, aveva convertito in persuasioni della coscienza le pretenzioni romane circa le così dette immunità e libertà della Chiesa. Pieno adunque di queste dottrine, e biasimando la rilassatezza de’ suoi precessori che trascurate le avevano, si ridusse in pensiero di richiamarle a rigida osservanza e mortificare, come diceva, la presunzione dei principi. Ma ne fu distolto da singolare infermità che è merito della storia di far conoscere.

L’astrologia giudiciaria trovava molto fervore in corte di Roma, stante i desiderii e le ambizioni dei cortegiani che gli spingeva a curiosar l’avvenire e trar pronostici fortunevoli, e computazioni di prossima o lontana grandezza o probabilità di vita, e cui più, cui meno corteggiare dovevano. Di queste superstizioni Paolo V fu infatuato, ed essendo corsa una predizione che a Clemente VIII sarebbe succeduto un Leone, poi un Paolo, ambi di corta vita,


Vita di F. Paolo T. I. 14