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capo x. 195

tutti gli arcani di Stato, a loro si affidavano le missioni secrete e le iniziative de’ trattati.

Dai cittadini si cavavano ancora i dragomanni a servizio del governo o degli ambasciatori di Levante, e dai dragomanni i Consoli di Algeri, Tripoli, Tunisi e Marocco; il primo con 3300 ducati annuii gli altri con mille: a’ cittadini od a’ patrizi erano conferiti gli altri consolati che passavano i trenta, tra’ quali quello di Alessandria di 4260 ducati; degli altri chi 2000, chi 1500 e discendendo fino a meno di 100, ed anco nulla, tranne i diritti consolari.

Sommati tutti insieme, al corpo cittadinesco erano riservati assai più impieghi che non erano forse in certe occasioni gli individui per coprirli. Che se poi i patrizi soli avevano il vanto di essere sovrani, questo vanto era d’altronde una vera schiavitù. Il patrizio non poteva uscire dal ducato, cioè dalla breve circonferenza delle lagune, senza un permesso del governo; senza uno speciale permesso non poteva viaggiare in paesi esteri, nè dimorarvi più a lungo del tempo prefissogli; non poteva ricusare le cariche dispendiose alle quali veniva eletto, senza pagare una ammenda; non poteva ammogliarsi a donna estranea senza perdere i suoi privilegi; non poteva aspirare a dignità ecclesiastiche, senza pregiudicare più o meno a’ suoi congiunti: egli solo era escluso dal beneficio comune di essere giudicato, nelle cause criminali, dai tribunali ordinari, donde stante le sue aderenze avrebbe potuto facilmente uscirne con poca o nissuna pena; essendo i patrizi immediatamente soggetti al tribunale più duro e più inflessibile qual era il Consiglio dei Dieci. Non