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162 capo ix.

occultava in una misteriosa lontananza, divinità mortale, ma assorta in contemplazioni celesti, magnificata dai preti e da’ pellegrini che visitavano la città santa, e che ignorandone le fragilità lo vedevano e lo adoravano fra i raggi di una imponente pompa religiosa.

In ultimo le falsi Decretali, invertendo l’ordine delle cose fino allora stabilito, posero la massima che la dignità pontificia è superiore alla dignità imperiale. Come abbiamo detto, il pontefice nuovamente eletto non poteva esercitare il suo ufficio senza essere prima confermato da un rescritto della corte di Costantinopoli. Passato l’impero in Carlo Magno e ne’ suoi successori, non solo fu conservata la stessa usanza; ma accadde più volte che gl’imperatori franchi o in persona o per mezzo de’ loro commissari giudicassero i papi accusati di alcuna colpa, o le cause che vertiano tra loro od altri vescovi od abati. I tre Ottoni furono gelosissimi di questo diritto; ma dagli altri imperatori tedeschi venendo debolmente esercitato, porse a’ pontefici di emanciparsi a poco a poco da quella dipendenza; ed a Gregorio VII di dichiararla al tutto illegittima, fondandosi sulla ragione che gl’imperatori ricevendo la corona dai papi, erano conseguentemente inferiori e non superiori a loro. Infatti Carlo Magno fu incoronato in Roma da Leone III nell’800; ma quel principe, antivedendo i pericoli che dalla continuazione di questo rito poteva risultarne a’ successori, e come esso attribuiva troppa influenza al clero, volle che suo figlio Lodovico, dichiarato imperatore in Aquisgrana nell’813, si mettesse la corona da sè.