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LETTERA

Della Contessa

FRANCESCA ROBERTI FRANCO

a Bianca Laura Saibante Vannetti,

Che le avea mandate alcune delle sue Prose, e de’ suoi Versi



C

Olle ginocchia della mente inchine scusa vi chiedo al fin del mio silenzio. Una languidezza fatale fisica e metafisica mi colse nel declinare d’autunno: ne risente ancora i danni il mio individuo. Ma che serve recarvi scuse? Se voi siete così gentile, se avete un’anima così delicata, se mi onorate veramente della vostra amicizia, vi saprà abbastanza parlare a favor mio il vostro cuore. Ma ditemi voi stessa, come poteva accingermi a gustare le produzioni del vostro Spirito, se atta non era ad assaporarle? Molti mesi mi stetti non solo senz’applicare, ma senza quasi rispondere ai fogli: vel dica Clementino vostro, a cui ho inviate alcune righe, che parean distese sognando. Finalmente ebbi la ventura non solamente di udir a leggere e applaudire il vostro scritto, ma ho la compiacenza di gustarlo più saporitamente qui da me sola. Oh quanto mi diletta il vostro scrivere! che genere nuovo di stile, che dolcezza, che armonia, che delicatez-


I za!