![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
— 75 — |
Vizii larvati e larvate virtù!
Ipocrisia suprema!
Il più antico monumento che parli di Montepiano è la vecchia Abbazia, la cui storia si confonde con quella di B. Pietro. Alcuni però vogliono che prima vi esistesse una chiesetta dedicata a S. Lucia, che in seguito alla costruzione della nuova chiesa fu adibita ad altri usi, e in tempo non remoto da Don Ireneo Fedeli[1] nuovamente convertita in cappella. In quei giorni medioevali Montepiano non aveva cura d’anime: pochi pastori vi abitavano ed i monaci adempivano ai servizi religiosi. La parocchia era a Costoze, sulla sinistra del Bisenzio, di fronte a Mercatale, ma in luogo aperto, ben coltivato d’onde si gode la vista d’un ampio panorama della valle bisentina e dove anche adesso vedesi un oratorio, la primitiva parrocchia, che mostra le tracce della vetustà e un antichissimo cimitero. Poi Montepiano appartenne alla parocchia di S. Quirico, ove si conservano in archivio le memorie de’ tempi passati, finche non fu eretta, e ben a ragione, in parrocchia per l’aumentata popolazione e per la distanza.
La Badia è posta sulla sinistra della Setta, un chilometro e mezzo da Montepiano ed è contornata da praterie ed annose selve di castagni. Oggi rimane un povero, squallido avanzo d’un grandioso, splendido fabbricato.
Come l’abbazia di Montecassino,[2] come quella di S. Colombano a Bobbio,[3] quella di Cava de’ Tirreni, come tante e tante altre, specialmente di Benedettini,