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altro macigno, anche quello toscano presenta varietà diverse dipendenti dalla qualità del cemento, dalla natura, dalla grossezza e dalle proporzioni mutue dei granuli componenti cementati insieme.

C. Granitone. — Non è raro lo scoprire qua e là nel territorio del Bisenzio dicchi, filoni, e piccole vene di Granitone od Eufotide. Sono roccie serpentinose, della densità media di 2,80, nere in generale, di natura eminentemente plutonica. Dai Toscani furono chiamate Granitoni per la loro costituzione granulare cristallina: servono come pietre dure da pulimento e come macini da mulino.

Si debbono forse ad eruzioni eoceniche e plioceniche che spinsero i loro prodotti, più che altro, in filoni ed in piccoli estendimenti sopra i terreni terziarii; quantunque molti geologi, dietro il De Lapparent, esitino ad assegnare a simili eruzioni una precisa epoca geologica.

Secondo la maggioranza dei geologi nell’epoca eocenica si decise la grande lotta tra la terraferma e l’oceano. I continenti si sollevano sempre più dal seno delle acque, le creste appenniniche, come anche le alpine e le pirenaiche, acquistano rilievo maggiore. Un ultimo sforzo delle acque arriva a ricoprire quasi tutta l’Europa; un clima africano domina da Malta all’Inghilterra, dalla Spagna ai Carpazi; dovunque prosperano sui terreni impaludati le palme, le felci arborescenti, le piante tutte a foglie sessili e caduche; dovunque pascolano i grandi ruminanti propri delle regioni torride. In questo periodo caratteristico si formano gli estesi calcari mummulitici; l’attività interna si risveglia, ed attraverso alle grandi masse di sedimento affiorano, spinte in alto da una forza interna, le eruzioni serpentinose che accompagnano il sollevamento definitivo dell’appennino; sor-