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cessione seguente, con passaggio dal Quaternario all’Eocene:

Alluvione del Bisenzio;
Calcari alberesi a fucoidi;
Schisti, galestri, argille scagliose;
Arenarie;
Calcare pietra-forte;
Macigno;
Calcari a nummuliti;
Crete.

2. Degni di osservazione in tutta la vallata sono i varii calcari, le arenarie, i granitoni ed i diaspri.

A. Calcari. — Non è difficile trovare dei calcari sabbiosi azzurrognoli, che esposti all’aria variano al giallo ed al rossastro e che presentano alla superficie una crosta spugnosa, dovuta ai gas che si sono sprigionati a poco a poco dalla massa all’epoca dell’induramento.

Molto sparso è anche l’Alberese, calcare marnoso, compatto, spesse volte venato, scaglioso e contenente alghe o fuchi marini (Calcare alberese a fucoidi). Ha 2,65 di densità media, appartiene al cretaceo superiore ed è di formazione interamente marina.

Alcune volte si colora in rosso, in verde od in violetto, per infiltrazioni argillose, silicose o bituminose. È usato come pietra da calce: spezzato e poi risaldato insieme da paste eterogenee, forma delle breccie bizzarre anche lavorabili. Alcune volte è forato da geodi contenenti bellissimi cristalli romboedrici di calcite pura (CaCo.3).

Non è difficile vedere bellissimi esemplari di alberese nei quali la faccia di frattura rappresenta, quasi sino all’evidenza, o una selva, o un paesaggio, o un cielo nu-

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