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non si può ricorrere all’azione dei ghiacciai: così nacquero la Val d’Arno, quelle del Casentino, della Chiana, del Reno, della Setta, del Santerno; così anche la Valle del Bisenzio.

Ciò ci porta ad asserire, e l’osservazione lo confermerà, che il terreno debba essere in massima parte terziario con poco estese soprammessioni di quaternario.

Discendendo infatti da Montepiano per la strada di S. Quirico, e più oltre verso Prato lungo il Bisenzio, si può osservare la seguente successione di strati e di sedimenti:

Quaternario. — 1. Sahariano. — Ciottolli, galestro, granitone, diaspro, arenarie, argille scagliose feldspatiche.
2. Transizione. — Sabbie rossastre lacustri.
Pliocene. — 3. Astiano. — Sabbie gialle. Argille turchine.
4. Messiniano. — Marne gialle.
Miocene. — 5. Messiniano. — Marne bianche.
6. Tortoniano. — Gesso.
7. Elveziano. — Marne turchine.
8. Aquitano. — Sabbie quarzose varicolori.
Eocene. — 9. Calcare. — Macigno, etc.

Il Sahariano, come terreno di trasporto, è sviluppatissimo ed è facile osservarlo della potenza di varii metri lungo il corso del Bisenzio, in corrispondenza con altri fiumi della valle pratese e col Reno, la Setta e le tre Limentre. Sono gli avanzi sminuzzati e più o meno rimpastasti di un mare pliocenico, simili in gran parte a quelli che s’incontrano nelle gole di Monte Mario a Roma, che io studiai con amore nei sette anni da me passati nell’eterna città.

Anche frequente nella bassa valle del Bisenzio, al disotto di Vernio e su per le coste dei monti, è la suc-