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Le montagne che la circondano ad Est, Ovest e Settentrione, nonchè quei piccoli sproni che la tagliano in tutte le direzioni, non sono catene di sollevamento; ma la vallata si è formata fra esse per avvallamento e per erosione. Originariamente un grande altipiano inclinato a Sud-Est doveva stendersi dai monti della Scoperta (1350m) e di Bucciano (1250m) a quelli di Mezzana (980m) e della Golaia (777m). Stanno ad indicarlo, oltre il decrescere progressivo delle vette, gli strati terziarii e quaternarii che si corrispondono dall’una e dall’altra parte e gli ammassi sedimentari che dai lati sono discesi e quasi sdrucciolati verso il centro della valle a formare le continue ondulazioni plioceniche, marnose alla base, sabbiose alla sommità.

Non tutti saranno in ciò d’accordo con me, meno di tutti lo Stoppani, esimio nostro geologo da poco rapito all’Italia ed alla scienza; ma sembrami difficile il poterlo ragionevolmente negare dopo gli accurati studi e le giuste osservazioni del Bombicci.

Secondo la teoria qui da me accettata, nell’epoca eocenica tutta la regione italica si sarebbe sollevata dal seno del Mediterraneo sotto forma di un piano unito ed inclinato più che altro a Sud-est, interrotto solo dalla cresta appenninica pochissimo pronunciata. Le prime erosioni dell’epoca terziaria e, molto più, le successive dell’epoche dei terrazzi e quaternaria vi avrebbero scavate le varie valli, che serbarono dapprima l’aspetto di mari terziari, simili nella forma, ma meno estesi, all’Adriatico, per poi assumere tutte o quasi tutte quella di laghi quaternari ed infine passare alla forma moderna di terreni scavati, disseminati di alluvioni e solcati dai fiumi.

Tale è la storia delle nostre valli toscane, per le quali