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Poggio di Petto (m. 1121), M. Calvi (1285), Tronale (m. 1168), e poi al m. alla Tosa (m. 1139), alle vette del Perlo (m. 1196) che sormontano Sambuca Pistoiese, Posola, S. Pellegrino del Cassero, Molino del Pallone, alla Calvana, al M. alle Coste, che domina Val di Bisenzio; a Barbadibecco sovrastante la severa Limentra treppiese...,

Lo sguardo si distende fino al M. della Falterona (m. 1619), e rapido disioso trascorre alla Verna, facilmente riconoscibile per la sua forma speciale, dove Francesco parlava al sole, agli augelli, ai fiori1. Si intravedono, nei dì sereni si scorgono, pianure ubertose, e casolari e castelli e villaggi, che si prendon l’aspetto di esseri viventi, parlanti, ragionevoli, pronti a narrarti, chi sa mai quali istorie lontane, lontane, o di tempi che ci son tuttora vicini.

Dovunque ci volgiamo una catena infinita di valli, di poggi, che tra loro s’incontrano, s’intrecciano, gli uni sugli altri s’innalzano.

La Futa, il Formicone, l’Appennino di Muschieto, la massa grandiosa della Falterona, la Consuma, si abbracciano collo sguardo. E bellissimo spettacolo di sè, offre il M. Senario, colla stupenda abetaia ed il celebrato Santuario e monastero, che ebbe inizio nel 1234 da sette gentiluomini fiorentini, stanchi delle lotte



  1.      Nel duro sasso fra ’l Tevere e l’Arno
    Da Cristo prese l’ultimo sigillo,
    Che le sue membra due anni portarno.

                        Dante, Paradiso. Canto XI. V. 106 ec,