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78 Lettere

LETTERA VI.

AGLI ARCADI.

Non avessimo letto mai, nè lodato il Petrarca: Non altra volta fu mai veduto tanto scatenamento di poeti importuni, di rimatori, di verseggiatori, come il giorno che ritornammo a fare adunanza. Più di trecento poeti italiani, ciascuno con un libro di rime sue, con un suo canzoniere, alcuno con più volumi, e tutti col nome di Petrarcheschi, e più col titolo di Cinquecentisti, che per loro era dire altrettanto che del secolo d’oro, e d’Augusto, vennero ad assediarci, e pretesero d’esser letti, e approvati non men del Petrarca maestro loro, e modello. Ben era quello un popolo, e popolo di Poeti. Il fuggir così fatta inondazione non era possibile, che tutto intorno era cinto d’assedio, e di grida. Ognun ripeteva il suo nome, o scritto il mostrava. Chi può tutti ridirli? I principali erano Giusto de’ Conti, Aquilano, Tebaldeo, Poliziano, Boiardo, Medici, Beni-