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Inglesi. 317

Vostro scrittore nominato più sopra (a) quando fa sospettare a Virgilio e ad Omero, che Dante gli avrebbe superati, se fosse stato a’ miglior tempi! Ma di lui voglio scrivervi più a lungo, e in una lettera dimostrarvi la stima, che ho delle gran doti dell’uomo e del poeta, malgrado le deformità del poema e dello stile. E che direte vedendo il censore di Dante trovar pregi e bellezze, che non videro i suoi adoratori? Ma certo non le videro i suoi comentatori visionari e peripatetici, che piuttosto lo avvilirono attribuendo a lui le loro puerili immaginazioni. Appunto, amico, vorrei sapere se è ancora uscirà quell’opera, in cui affaticavano i più grandi intelletti d’una intiera accademia sopra quel problema importante a lei proposto: per qual cagione il Petrarca nella prima parte delle rime parlando a Laura vivente usi del voi, e nella seconda parlando a Laura morta usi del tu. Gran dispute vi trovai e grande espettazione, esIsen(¿0 letter* 2.