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oscurità ed asprezze, come quella sì destabile grazie agl’inganni tuoi, o quella sul desco preparato, o quella già riede primavera, che si legge, si gusta, si canta, si recita insin dalle donne più amabili, e questi barbari Metastasio, Frugoni, Rolli, ed altri tali prendono il luogo dei Cini da Pistoia, dei frati Jacoponi, e di tutti i petrarcheschi che si gustavano solo nel santuario e tra le cortine misteriose de’ sacerdoti, e di qualche grave diaconessa e sibilla dell’Apolio toscano. Non vedete che scandalo, conchiusi io spesso tra i lor lamenti, invece delle scarpe quadre, de’ barrolè, delle parrucche alla delfina andar così leggermente e comodamente vestiti e calzati, come facciamo in oggi?

Ma parliamo in sul serio; spiegatemi, ve ne prego, le cagioni di queste follìe singolari. Dovrete dire ancor voi, che tutto nasce dall’amor proprio pregiudicato e cieco, dall’amor falso dell’antichità e delle cose patrie insieme. I toscani v’han sottomessi, e voi veneti, e voi lombardi v’avete preso il giogo tanro bene, che vi gloriare della schia-