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ra la poesia un’arte fondata nella natura e dipendente dal sentimento, eh’è comune all’uomo come la musica, la pittura, e la danza. Se il cuor non c mosso, se l’orecchio non è lusingato, se l’occhio non trova rassomiglianza tra l’imitazion del pittore e la figura originale, ognun che ha cuore naturalmente sensibile, orecchio naturalmente armonico, occhio naturalmente giusto, pub giudicare senza appellarsi ai precetti e precettori; il che non avviene nelle scienze, che si fondano su i dogmi, non su i sensi, e bisogna essere introdotto nei loro mister} per poterne far buon giudicio.

Ma niuno di questi signori accademici m’intendea dicendo io di queste cose per altro sì note e sì vere. Tanto peggio per Metastasio s’è letto da tutte le persone ancorchè solo mediocremente coltivate in qualche lettura gentile, se muove, se resta nella memoria e nel cuore, se si recita e canta. Oh povera Italia, secolo iniquo! Le antiche canzoni e ballate con que’ sì dotti comenti vanno in ruina, mentre si prende gusto a queste senza comenti, senza nobili oscu-