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Inglesi. 291

tro d’Italia avete una scuola sì eccellente pei parti, e nel signor Galli un maestro sì grande e sì benemerito? Le vostre città fanno delle accademie, dei principi di quelle, delle feste, dei rinfreschi dispendiosi, senza parlar del danajo, che impiegasi in conviti in vane pompe e comparse per tutto, e i.itanto non sanno spendere una parte di quel danajo mandando a Bologna degli ailievi ad imparare un’arie sì necessaria. Le giovani spose, che tanto spesso vediam morire, o isterilire per parti mal rilevati, ben volentieri darebbono qualche zecchino per questo, come gli dan per un’opera ogn’anno, per un palco, per un’assemblea. E perchè dunque non vi sarà un buon cittadino che le consigli? Ma dove sono condotto dal mio zelo inglese? Torniamo a noi, e diciamo che veramente la gelosia nazionale, o rivalità o invidia che sia, o piuttosto ignavia e indolenza, ell’è indegna e meschina, e che move a sdegno il vedere per lei un regno in Europa esser privo delle cose pi’u necessarie alla vita e al comodo, lasciar le campagne senza cultura, non dar albero ai viandanti Ì>«