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tunissimi ad esperimenti e osservazioni di fisica, a cognizioni pratiche dei costumi, a viaggi frequenti sulle carte e le mappe, in fine a tutto lo spettacolo della natura, che la campagna e il passeggio necessario alla salute loro presentano. In vece di questi eser* cizi si fa loro spendere tutta la memoria in parole e in una lingua, che poi spesso lor resta inutile, e i lor sensi sono lasciati oziosi del tutto. Si esige da loro ciò che dalla natura fu lor negato, della pazienza, della fissazione, del giudicio, della riflessione Tsi crede far molto aJlora che lor si danno i principi della sfera, quasi l’idee astratte fossero proprie a quell’età, e potessero ordinarsi ed imprimersi in que’ cervelli, che la natura non ha ancora finito di lavorare. Il tedio pei che fa languir quelle povere anime, e intiSichire quei corpi in tanta uniformità e serietà di non piacevoli occupazioni, nulla vien computato; dal qual poi deriva spesse volte un abborrimento per tutia la loro vita da ogni fatica ed applicazione, oI> tre al perdersi affatto tutto ciò che sono obbligati contro lor genio d’imparare mate* rial-