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chimede, Apollonio, Euclide non aver bisogno delle costoro illustrazioni, e doversi come delitto punire il dare ai giovani gli elementi di Euclide in mano, che rischiarati siano e più facili renduti da moderne spiegazioni profane. Pensate poi come inorridiva al nome di tragedia, che Sofocle od Euripide non avessero fatta, e di commedia, che non venisse da Aristofane, da Plauto, da Terenzio. Con più mansuetudine sofferiva gli autori vostri del cinquecento, massimamente in questo genere, perche fedelmente si eran tenuri all’imitazione di ’-quelli senza osar metter piede fuori di quelle reverende vestigia. Il Trissino adunque, il Giraldi, il Rucellai, e l’altra torma pedissequa teneva in qualche stima j ma Cornelio, Racine, Voltaire, e i Ior pari come feccia delle lettere riguardava, nè nnlla aver e’si di buono, e tutti errori e deformità nelle!or opere accogliersi raffermava. E quej ste sue opinioni tenea così saldamente, che per qualunque ragione in contrarlo gli si potesse addurre, e vecchie amicizie rompeva, e fiere prendeva inimicizie, quando altri da lui