Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/238

234 Lettere


pensare ai casi vostri, concludendo con un’osservatone utile a rie e a voi. Il Conte, sul dipartirmi c-.’.ldamer.te raccomandormni di r.cn far sapere agl’italiani queste sue opinioni, avvertendomi, che tutto si ridice, si scrive, si stampa e si esagera. Vi protesto e vi giuro, mi disse, che se mai veggo il mio arcano svelato da voi, mi terrò offeso, come d’ingiuria d’onore, vi dovrò dare una mentita davanti al mondo, e giustificarmi negando e rinegando ogni cosa. Or se il conte Algarotti si credette in obbligo di far tale protesta, lascio pensarvi, amico, quel che protesta un inglese par mio, se lo tradite.

Addio.

P. S. Rileggendo questa mia, trovo d’averla finita con troppa fretta jersera, perchè il sonno (ajutato da qualche bicchiere di punch) ( a ) mi cacciò a Ietto. Debbo dirvi che si parlò più lungo de’cinquecentisti e dei loro adoratori del nostro secolo. Il Conte si facea beffe di questa affettata imitazione di que(O Bevanda gagliarda usata assai dagl’inglesi.