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franco. Sia lettura de’ giovani principalmente. Si notino insieme le infedeltà della traduzione con giusta critica. Qualche Sonetto di lui si legga, e la Canzone de’ Gigli d’oro conservisi per monumento del furor de’ commenti, e delle discordie letterarie d’Italia. La traduzione di Lucrezio, quella di Stazio, e quella delle Metamorfosi non si concedano fuor che a’ maturi Poeti, e quest’ultima sia ridotta per ordin d’Ovidio a un terzo, com’egli ha fatto dell’originale.
Il Chiabrera ristringasi in un solo volume, e sia piccolo. Nessun Sonetto di lui v’abbia luogo, nessun Poema, e i modi Greci delle Canzoni, che sono a forza italiani, mettansi in libertà.
Alamanni e Rucellai formino la Georgica dell’italiani.
Dell’Adone si spremano quattro o sei Canti, che ragionevoli siano, e castigati. Se tuttavia pecchino di fumosità, s’adacquino con un poco d’Italia liberata del Trissino.
Il Malmantile, e tutte le Poesie composte di riboboli, d’idiotismi Fiorentini, di pure frasi toscane