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iv introduzione

piaggiarlo (ché anzi la predicazione di san Bernardino fu soda e austera quant’altra mai), ma perché tale era la natura del santo Senese.

Aveva san Bernardino una cugina di nome Tobia, che era un po’ la educatrice del giovane. Un giorno le disse: “Devi dunque sapere che io sono innamorato di una nobilissima signora; darei volentieri la mia vita per lei; se stessi un giorno senza vederla non potrei poi la notte chiudere un occhio.” E uscendo di casa insinuava: “Vado a trovare la mia bella amica!” Tobia, l’affettuosa cugina, non resse piú: “Ma dove abita cotesta tua amica?” “Fuori porta Camollia.” La donna seguí da lontano il giovane e lo vide inginocchiarsi e pregare. La bella amica di san Bernardino era la Vergine dipinta sulla porta da Simone di Martino.

Nel 1400 scoppia in Siena un’orribile pestilenza. L’ospedale di Santa Maria della Scala rigurgita di appestati, si sente estremo bisogno di braccia, nessuno vuol esporre a cosí certo pericolo la propria vita. Bernardino, con l’ardore dei suoi vent’anni, è fra i primi ad accorrere, forma una piccola squadra di giovani pronti a qualunque sacrificio, assume la direzione dell’Ospedale e per quattro mesi continui dà l’opera sua, generosamente. Decresce appena la violenza del morbo che Bernardino cade colpito da grave malore. Lo sopporta serenamente e, appena convalescente, riprende la sua vita di preghiera, di mortificazione, di sacrificio.

Nel 1402 san Bernardino veste l’abito dell’ordine di san Francesco. L’ordine francescano era allora diviso. La scissione risaliva ai tempi in cui era vivo lo stesso san Francesco. Frate Elia da Cortona, vicario generale dell’ordine, era fautore di una interpretazione mite ed ampia dell’austera regola francescana. Francesco, humilis et pauper, voleva, in omaggio all’umiltà e alla povertà, che i suoi frati neppure possedessero i conventi che abitavano e non accettassero uffici o di-