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memoria di cosa disgustosa gli attraversasse la mente. Tornai ad interrogarlo. Tacque ancora un buon pezzo; poi ruppe il silenzio con un sorriso: — Eh! sí — mi disse, — sí, belle davvero. — Ed eleganti — diss’io — e cortesi e piene di bei modi. —

Mylord P... andava ripetendo le mie parole in segno d’approvazione; ma non ci metteva nulla del suo: la voce non gli correva lesta sul labbro. L’avresti detto uomo voglioso di lasciar morire il discorso. Me ne seppe male, in coscienza mia. Davvero, ho in gran pregio le mie concittadine, ed avrei avuto caro di sentirne dalla bocca di lui un bel panegirico. Proseguii a dire nondimeno come in esse non è penuria d’ingegno, come in generale l’educazione loro va ogni di piú migliorando, come una delle lor doti principali è la giustezza del criterio. — Ingegno, educazione — diceva mylord, — pretty well1. Criterio..., può anche essere; ma non me ne sono accorto. —

Il sangue mi si rimescolò. Gli occhi miei erano fissi bruscamente negli occhi di mylord. — Fatemi un favore — gli dissi; — parlatemi schietto. Voi di certo derivate da qualche accidente individuale un giudizio che credete di dovere estendere all’universale. Su via, lasciate ogni mistero.

— Siamo amici — rispose mylord; — non entriamo dunque in guai. Vi dirò lealmente l’opinione mia; ma voi promettetemi in prima di voler prestarmi orecchio pacato, e di non dare nelle smanie di un don Chisciotte per amore delle vostre Dulcinee. — Glielo promisi, ed ecco com’egli continuò:

— Non pretendo, no, di dare un giudizio assoluto sul criterio di tutto il bel sesso milanese. Non sarebbe qui neppur cosa possibile. A Parigi, se voi conoscete cinque o sei donne, parlo delle eleganti, potete dire di conoscerle tutte; da che ivi, per riguardo alla conversazione, sono modellate tutte presso a poco ad un modo. Un certo spirito universale, che chiamano «bon ton», regola ivi il giudizio, le maniere, i discorsi, le frasi di tutte nel conversare; sicché sentite sempre la stessa armonia, e non v’è donna che stuoni. Qui parmi che la faccenda sia tutt’altra.

  1. Così così.