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dall’ostinazione di certi garriti pseudo-letterari a ripetere solennemente una dichiarazione, che sotto cento forme diverse abbiamo giá ricantata le cento volte nel nostro giornale. Eccola; ed affinché sia intesa anche dagli spazzini della repubblica letteraria, eccola una buona volta in lettere maiuscole:

COL RACCOMANDARE LA LETTURA DI POESIE COMUNQUE STRANIERE, NON INTENDIAMO MAI DI SUGGERIRNE AI POETI D’ ITALIA L’IMITAZIONE. Vogliamo bensí che esse servano a dilatare i CONFINI DELLA LORO CRITICA.

Se non faranno effetto le lettere maiuscole, non ci resterá altro partito che di tentare le cubitali... E le tenteremo: a estremi mali estremi rimedi. Per ora, basti cosi ; e la pace sia con tutti.