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XII

ARTICOLO SOPRA UN ARTICOLO


Nell’ultimo fascicolo (n. 60) della Rivista d’Edimburgo (celebratissimo de’ giornali letterari d’Europa), dopo un assai giudizioso articolo di pagine 42 sull’opera postuma di madama di Staël, Les considérations, ecc., un altro ne segue, discretamente lungo, intorno a Dante.

Quando una persona da te venerata per finezza di discernimento parla teco della donna del cuor tuo, e, senza sapere de’ tuoi amori, con ingenuo e casto discorso commenda la bellezza e la virtú di lei, tu segretamente senti scorrerti per l’anima una voluttá di paradiso. Simile presso a poco a questa fu la sensazione mia nel leggere l’articolo del giornale inglese sul poema di Dante. Prego gl’italiani di ridere liberamente, se cosí lor piace, di me e delle mie sensazioni, sapendomi grado per altro d’averli io avvertiti dell’esistenza di quell’articolo, ove lor nasca il desiderio di leggerlo.

L’articolo su Dante si sa che in Inghilterra fu accolto con grandissimo applauso, e pel suo merito intrinseco, e perché parla le lodi d’un poeta studiatissimo dagl’inglesi e ad essi carissimo. Si sa inoltre, o si sospetta con fondamento da chi ha l’occhio esercitato, che lo scrittore ne sia un uomo celebre, italiano per origine e per famiglia, e greco per nascita. E però due soddisfazioni eccoci somministrate ad un tratto: l’una nel sapere con quanta lealtá di ammirazione un popolo ricco assai di letteratura sua propria discerna e gusti il vero bello della letteratura nostra; l’altra nel vedere come un ingegno nudrito e cresciuto ed educato in Italia non si dimentichi di essa,