Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/57

ma è solo di suscitare in lui qualche cosa di simile all’impressione, al sentimento, all’affetto che susciterebbe in lui la presenza reale di quel fatto. Quella qualche cosa di simile è risvegliata per mezzo d’ immagini ; e la convenienza di queste è determinata non dalla veritá loro positiva, ma dalla maggiore attitudine in esse a produrre quella impressione, quel sentimento, quell’affetto. Certo è che quasi sempre la veritá positiva è proprio quella che ha in sé piú forte una tale attitudine; e il poeta fa benissimo di giovarsene a preferenza d’ogni altra. Ma se ne giova come d’un mezzo e non se lo propone come un fine. Guai a lui s’egli scambia lo scopo dell’arte sua con quello dell’arte dello storico! Guai a lui s’egli si dá pensiero del come il lettore piglierá le immagini del racconto poetico, piuttosto come veritá o come somiglianti alla veritá! Li volete voi nondimeno come storici anche i pochi particolari da me adoperati? Or bene, dismesso il carattere di poeta, giacché anche questo vostro capriccio è al di lá dei desidèri che l’arte poetica si propone in modo diretto, con intenzione immediata, di appagare; or bene vi dico ch’eglino sono proprio storici ; e riposate per questo sulla parola mia. E se non avete fede in me, domandatene pur l’ istorie vostre. E chi vi dice che quest’ultima non sia giusto la mira a cui io tendo co’ miei sotterfugi? Dio ’l volesse che, curiosi di sapere quanto v’abbia di veritá storica ne’ versi miei, pigliassero a consultare storie e cronache alcuni degli studiosi e bravi giovinetti di cui sento dire non essere scarse le nostre scuole pubbliche; merito tutto questo della bontá individuale di qualche professori sparsi qua e lá per l’Italia, i quali fanno tutto quel che possono onde non reprimere, come è cura de’ loro confratelli obbedientissimi a’ governi, ma bensí aiutare a svilupparsi gl’intelletti affidati alla educazione di loro. Altre belle cose, e di ben altro interesse e di ben altra utilitá che non i miseri versi miei, raccoglierebbonsi per via da que’ giovinetti, ov’eglino, per quanto pur lo permettono le memorie che ci rimangono, procurassero