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intricato rito, allo feretro
Vedi andarne e venirne e circuirlo,
Treni lugubri susurrando, e pace
Sovra l'ossa pregando; a lor più pingue
Oggi il fumo s'estolle entro le case
185Dalle diverse dagri, onde robusta
Più dell'usato per l'aperta gola
Oggi tuona la voce. E tal sarebbe,
Se di Cratero invece oscuro un Dama
Nella tomba giacesse? — Il vano fasto
190Quant'oro assorbe in questo giorno! E invano
Stende la destra il poverello, e prega
E plora; e un pure, un pur non v'ha che il pianto
Oggi, almeno quest'oggi, asciugar tenti
Della tremante vedovella oppressa
195Dalla squallida inopia; o di quel padre
Cui molta prole lurida per fame
Nel tugurio circonda, ed ei dolente
Muto muto la guarda, e non sa come
Soccorra agli infelici, e in cor l'estremo
200Disperato voler gli si solleva.
Ma non da pace all'ombre il ciglio terso
Ai prostrati viventi, e non è bella
Pietà segreta a nessun conta. È d'uopo
Alto meriggio, e folta plebe accorre
205Che densa in su la soglia s'arrabatta
Del desïato tempio. Il cupid'occhio
Ognuno intende, e con aperte bocche
Mira i fulgidi arredi e l'infinito
Delle tede splendore a oscuri panni
210Mestamente commisto; e beve intanto
L'ingordo orecchio il variato e dolce
Modular delle tibie, e il lezïoso
Degli immani evirati eterno trillo;
Ma neppure una lagrima, un sospiro
215Accompagna il defunto, e non è core
In cui furtiva la pietà discenda
Sicché dica : Posate mollemente
Ossa, e dissopra vi sia lieve il suolo. —