Pagina:Beltrami - La facciata del nostro duomo, 1883.pdf/16


—14—

coll’aprirvene cinque, invece delle tre convenute dal principio del secolo XVI». Non troviamo trigemini i piloni angolari, nè binati i piloni di mezzo; e l’organismo semplice e chiaro della facciata si collega intimamente, per il rapporto delle masse, al resto della pianta. Ci troviamo quindi dinnanzi a un documento che conferma i nostri appunti, si accorda colle nostro conclusioni; e quanto più ne ragioniamo la disposizione e gli elementi, tanto più veniamo nella persuasione che lo studio della facciata del Duomo deve ritrarre non lieve vantaggio dal prendere per base, diremo anzi per programma, questa disposizione icnografica, l’autorità della quale non venne infirmata, sin qui, da nessuna seria obbiezione (b).



Fissato così il punto di partenza, prima e precipua cura che si presenta a chi si accinge allo studio della decorazione architettonica della facciata, si è di correggere le già accennate proporzioni depresse; il che si può, a nostro avviso, raggiungere col distribuire l’effetto decorativo della facciata di maniera che la sua composizione si raccolga in particolar modo sulla parte mediana, e precisamente sulle tre navate di mezzo, riservando alle navate estreme l’ufficio, non propriamente di appendice, ma di collegamento della facciata col fianco. Quindi per queste due parti della facciata, ridotto il contrafforte angolare, ora trigemino, ad un solo o massiccio contrafforte, compartito e decorato come quelli delle testate dei bracci di croce, basterà risvoltare orizzontalmente la cimasa a trafori superiore che ricorre sul fianco stesso, e risvoltare le robuste profilature del basamento, racchiudendo tra questo e quella, una finestra eguale, per dimensioni, a quelle laterali. Nella decorazione di queste finestre, invece delle statue portate da mensole, le quali accennano già alla prevalenza, all’abuso della statuaria sulla linea architettonica, converrà adottare, di preferenza, una decorazione più semplice e caratteristica; quale è quella dei filaterii a spirale e a lembo fiorito disposti nell’insenamento a guscio, come si nota in alcune finestre delle testate dei