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non lavorava che a seconda della mercede concedutagli. Come va che non provate la stessa necessità; la natura umana si è ella forse tanto cambiata in un secolo?»

«Noi proviamo quella necessità», rispose il dottor Leete. «E credo che in ciò la umana natura non sia cambiata. Per eccitare gli uomini a fare sforzi speciali, occorre anche oggi proporre premi speciali».

«Ma quale eccitamento», domandai, «può avere un uomo ad affaticarsi, se le sue entrate, lavori egli più o meno, rimangono sempre le stesse. I caratteri nobili possono sentirsi spinti a sacrificarsi al bene pubblico; ma non vi pare che la generazione degli uomini, vedendo che nulla vale ad accrescere o diminuire il guadagno, debba propendere a riposarsi sul vomere ed a pensare che non franca la spesa di strappazzarsi tanto?»

«Credete voi proprio», rispose il mio compagno, «che la natura umana sia insensibile ad ogni movente estraneo al timore della povertà od all’amore del lusso, poichè ammettete che, tolto il pensiero del mantenimento, non si debba più curarsi d’altro? I vostri contemporanei però non lo credevano quantunque si immaginassero di farlo.

Quando si trattava dello sforzo più grande, dell’abnegazione essi ricorrevano ad eccitanti ben diversi. Non il pensiero di una mercede maggiore, ma l’onore, il patriottismo e l’entusiasmo per il dovere, erano i motivi che inducevano i vostri soldati a morire per la patria e non vi fu mai epoca in cui i detti motivi non destassero negli uomini i sentimenti migliori e più nobili. E questo non basta, che, se voi analizzate l’amore al danaro che, all’epoca vostra era lo sprone universale, trovate che il timore della povertà ed il desiderio di lusso, non erano che due dei vari motivi che rappresentassero l’aspirazione al danaro; gli altri, di gran lunga più importanti, erano il desiderio di esser potenti, di occupare una posizione sociale e di essere presi in considerazione per abilità o per successi ottenuti. Voi vedete dunque che, sebbene abbiamo scacciata la povertà con le sue lagrime ed il lusso con le sue dissolutezze, non abbiamo intaccata la maggior parte dei motivi che vi eccitavano ad affaticarvi. I motivi più materiali