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i ponti. Un italiano che ha comperato una proprietà vuole erigere un hangar, ma il sindaco non ne permette la costruzione se il progetto non è fatto da un tedesco.

Non è possibile dire le angherie, i tranelli, le persecuzioni poliziesche, gli arbitri, che ostacolano ogni attività italiana. Le nostre autorità, così prive di iniziativa loro, sono tanto più impotenti a difendere l’iniziativa privata. Alcuni italiani, vecchi residenti, che si sono fatti una nicchia, se la mantengono evitando ogni manifestazione imprudente e isolata di italianità, come se ci fosse ancora l’Austria.

Mancando una forza adeguata di governo, una sicurezza di protezione, una garanzia di equanimità da parte delie autorità tutorie, e di libero sviluppo negli affari, è naturale che le grandi imprese italiane siano restie a rischiarsi nell’Alto Adige, dove c’è larghissimo campo per loro, e che il commercio e gl’interessi italiani vi siano troppo spesso rappresentati da gente che il caso o l’avventura o l’ignoranza hanno gettato quassù senza pratica professionale e senza troppa solidità di mezzi e di coscienza, con danno del nostro prestigio e del nostro buon nome. Gli errori governativi hanno ripercussioni infinite, effetti inattesi, si manifestano fino nella situazione morale e materiale di istituti, di aziende, di individui.

Ma non dobbiamo credere che tutta l’opinione tedesca sia favorevole all’organizzazione di guer-